La manutenzione degli infissi in legno

La manutenzione degli infissi in legno

manutenzione degli infissi in legno

Uno dei materiali più usati nella realizzazione di strutture domestiche, specialmente come gli infissi, è sicuramente il legno: la tradizione che origina il suo uso è ben radicata nel tempo e la sua diffusione è dovuta alle sue ottime capacità di durabilità ed efficienza.

Tuttavia, anche gli infissi in legno, esattamente come quelli in PVC o in alluminio, necessitano di regolare manutenzione e di altrettanta gestione, in modo da prevenire il loro precoce invecchiamento o i danni a carico della loro funzionalità. In merito a ciò, basta seguire alcune semplici e precise indicazioni per effettuare una rapida ed efficiente gestione.

Pertanto, quali sono i metodi per manutenere e pulire gli infissi in legno?

Facciamo chiarezza in merito, fornendo una breve panoramica dei consigli più utili ma partendo dalle principali cause e dai fattori di rischio per il legno.

L’importanza della manutenzione degli infissi in legno

I fattori di rischio che concorrono nel progressivo danneggiamento degli infissi in legno sono molteplici e al contempo estremamente variegati.
Tra di essi è possibile annoverare innanzitutto il ruolo nocivo che hanno i raggi solari, i quali sono in grado di separare in modo irreversibile le molecole facenti parte del legno, provocando mini fessure dalle quali può fuoriuscire la vernice applicata sulla sua superficie.

Restando sempre in ottica degli agenti atmosferici fuori dal controllo umano, un altro fattore è l’azione della pioggia, dal momento che l’acqua piovana veicola sostanze inquinanti e dannose presenti nelle gocce piuttosto che nell’aria con la quale entra in contatto.

Non sono da sottovalutare gli sbalzi di temperatura esterna, così come le elevate temperature estive che possono irrigidire il legno e indurre il graduale distacco della vernice; oltre a ciò, l’umidità gioca un ruolo molto importante nella formazione di crepe lungo tutta la superficie degli infissi, penetrando nel legno in corrispondenza delle aree più fragili e provocando grossi danni permanenti.

L’attacco di muffe e funghi rappresenta una delle cause primarie per il graduale declino della salute del legno, in quanto questi parassiti non solo si infiltrano molto facilmente nella sua struttura, ma provocano anche il distacco della vernice e il deterioramento del legno.

Nonostante tutte queste possibilità di danneggiamento siano una realtà, è comunque possibile prevenirle mediante un’accurata manutenzione.

In che modo? Analizziamo come fare la manutenzione degli infissi in legno!

Metodi per svolgere la manutenzione

Innanzitutto, una primissima procedura da effettuare è la pulizia degli infissi, assicurandosi che venga svolta a cadenza regolare, circa ogni 7 giorni.

Essa si suddivide in 3 fasi principali: la prima comporta lo strofinare gli infissi usando un panno di cotone imbevuto in acqua per togliere qualsiasi traccia di polvere o detriti vari.

Una volta eliminata la polvere si può procedere con la rimozione delle vere e proprie macchie superficiali per mezzo di un panno, possibilmente in microfibra, imbevuto in un detergente specifico per la pulizia del legno, evitare l’utilizzo di ammoniaca o candeggina per non danneggiare l’infisso in legno.

Dopo queste 2 fasi, la superficie dell’infisso in legno risulterà priva di polvere e di aloni: a questo punto non resta che asciugare i residui d’acqua utilizzando un ulteriore straccio in microfibra asciutto.

Successivamente al processo di pulizia vi è l’altrettanto importante procedura di finitura, la quale comporta l’utilizzo di oli o cere al fine di ridare al legno la sua lucentezza iniziale e il suo fascino estetico che aveva perso a causa dell’azione dei fattori succitati che lo hanno portato al progressivo danneggiamento.

Prima di fare questo, tuttavia, è bene accertarsi che la fase precedente, ovvero quella della pulizia, sia stata effettuata in maniera accurata e che l’infisso non necessiti più di nuove passate per pulirlo dalla polvere, altrimenti i detriti accumulati tra le sue crepe potrebbero rimanere intrappolati permanentemente qualora si dovesse applicare sopra la cera o l’olio.

Alla finitura segue il processo di ritonificazione, che consiste nel passare sulla superficie del legno un prodotto finalizzato a donargli brillantezza.

Questa operazione va fatta possibilmente al crepuscolo o durante le primissime ore del mattino, in modo tale da evitare che il sole ne comprometta il buon esito.

Il prodotto ritonificante andrà spalmato su di un panno morbido, su ogni punto dell’infisso, affinché esso possa tornare brillante come un tempo.

Tale procedura dovrebbe essere effettuata a cadenza annuale, dato che ha un ruolo importante ma più marginale rispetto agli altri due processi menzionati in precedenza.

Nel corso del tempo, tuttavia, nonostante l’ottima pulizia, l’accurata finitura e la precisa ritonificazione, il legno potrebbe necessitare di interventi più invasivi per donargli nuova linfa in seguito all’invecchiamento della sua superficie.

Per questo, il più delle volte si rende necessaria la procedura di sverniciatura, alla quale segue quella di riverniciatura, processi che possono riguardare anche solo un’area ben specifica dell’infisso o, nei casi più gravi, tutta la sua superficie.

In quest’ultimo caso si utilizza anche un prodotto impregnante in modo da far arrivare la vernice nella zona più profonda del legno e dell’infisso; in linea generale, questa procedura la si applica ogni 3-4 anni e la sua durata varia in base alle dimensioni dell’infisso, ma in media si tratta di una tempistica molto lunga.

Nella sua prima fase, si procede con la sverniciatura, che si può effettuare mediante carta vetrata, scartavetratore elettrico o tramite l’utilizzo di sostanze chimiche; una volta sverniciata l’intera superficie del legno, si procede con una pulizia profonda dell’infisso per togliere i residui di vernice rimasti, oltre che di polvere accumulata nel frattempo o di eventuali muffe.

Dopodiché, si effettua una stuccatura dei danni presenti e, dopo l’asciugatura dello stucco, lo si carteggia e si pulisce nuovamente la superficie.

Una volta finita la pulizia, si procede con la stesura dell’impregnante, fase alla quale seguirà la verniciatura vera e propria mediante l’utilizzo di un pennello.

Infine, si può passare sulla superficie riverniciata una cera o un olio in modo da conferirgli brillantezza e trasparenza.